Salviamo L’Orso si schiera accanto al WWF e al Comitato SP64 che, nei giorni scorsi, hanno presentato un’opposizione formale contro il ricorso al TAR di Pescara avanzato dai Comuni di Roccamorice e Lettomanopello. Questi ultimi, infatti, sono tra i fermi sostenitori del ponte che, se dovesse essere costruito, prenderà il nome di Celestino V e sorgerà tra la SP 64 e la SS 614.
Ad opportsi al progetto – di cui sta circolando un rendering che ne dimostra anche l’impatto visivo – è lo stesso Parco Nazionale della Maiella che ha sottolineato più volte come l’infrastruttura sia non solo costosa ma anche inutile ed invasiva. In un comunicato ufficiale, il WWF ha inoltre spiegato come “l’intervento ricadrebbe all’interno di un sito della Rete Natura 2000, Zona di Protezione Speciale (ZPS) Parco Nazionale della Maiella (IT7140129) e la Zona B (Riserva generale orientata) del Piano del Parco. L’area interessata è inoltre soggetta a vincolo idrogeologico e vincolo archeologico, è tutelata dal Piano Regionale Paesistico (si trova all’interno di aree B1, a trasformabilità mirata, e A1, di conservazione integrale), è prossima a una zona a Pericolosità molto elevata, è soggetta a Pericolosità da scarpata e, soprattutto, è in Zona sismica 1, quella che, come si legge nel sito della Protezione Civile, Presidenza del Consiglio dei Ministri, è la zona più pericolosa, nella quale la probabilità che capiti un forte terremoto è alta”.
E’ sconcertante appurare come in un momento storico così delicato la Provincia di Pescara e i suddetti Comuni stiano tentando di far passare il progetto del ponte come un’opera di rilievo sociale ed economico, strategica per la valorizzazione delle aree interne quando, invece, la realtà dimostra ogni giorno che la conservazione dell’immenso patrimonio naturale della regione sia l’unico elemento in grado di garantire il sostegno a lungo termine di chi ha scelto di rimanere a vivere in questi luoghi.
