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Il vascone che ha già ucciso 5 orsi in 8 anni continua ad essere una trappola mortale per animali ed esseri umani!

28 Novembre 2018 | Non categorizzato

Le lacrime di “coccodrillo” degli eredi Sipari sono un insulto a tutti coloro che hanno a cuore la sorte dell’orso e l’immagine delle nostre montagne. Salviamo l’Orso si appella al Prefetto, al Presidente del Parco e al Sindaco di Villavallelonga affinché risolvano la questione una volta per tutte.

Pochi giorni dopo il ritrovamento della madre e dei suoi 2 cuccioli annegati, il personale del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise ha vuotato la cisterna dall’acqua, alta circa un metro e mezzo, e intorno alla vasca, realizzata abusivamente negli anni Sessanta, è stata installata una recinzione elettrificata, alimentata da un pannello solare. Un impianto analogo a quelli che nel Parco impediscono agli orsi di raggiungere arnie, stazzi e frutteti, ma che in un ambiente montano, con l’inverno incombente e senza una costante manutenzione, non può dare alcuna garanzia di efficienza per più di un paio di settimane dalla sua installazione.

Il giorno 16 novembre, quindi, poche ore dopo il ritrovamento delle carcasse degli animali, il Comune di Villavallelonga, con encomiabile prontezza per la quale ringraziamo il Sindaco Lippa, con cui spesso abbiamo polemizzato, ma al quale questa volta va il nostro ringraziamento, intimava ai proprietari del fondo, gli eredi del compianto e benemerito Erminio Sipari fondatore del Parco d’Abruzzo, di mettere in sicurezza la vasca entro 7 giorni dalla data dell’ordinanza sindacale.

Sono ormai passati più di 10 giorni dall’ordinanza del Comune, ma gli eredi Sipari, che il giorno successivo all’accaduto si erano dichiarati addolorati e sconvolti dalla tragica morte dei 3 orsi, nonostante la nostra offerta di collaborazione, non hanno ancora preso alcuna iniziativa tesa alla messa in sicurezza del luogo e continuano a tergiversare.

Purtroppo avevamo già sospettato che il loro amore per i luoghi e gli animali che Erminio Sipari in modo lungimirante aveva contribuito a difendere e proteggere per più di cent’anni fosse svanito da tempo, visto che erano dovuti passare ben 2 anni, dal giugno del 2010, prima che una semplice e precaria recinzione fosse installata attorno al vascone “della morte” solo grazie all’insistenza dell’Ente Parco… e adesso la storia si ripete.

Gli eredi Sipari, proprietari di quella grande fetta di montagna (più di 600 ettari) da cui ricavano da sempre reddito tagliando il bosco e affittando il pascolo, si rifiutano evidentemente di spendere un paio di migliaia di Euro per “tombare” definitivamente quella trappola mortale, anzi versano lacrime di “coccodrillo” e poi scientemente temporeggiano in attesa che la neve impedisca qualsiasi intervento. Oppure sperano che altri, Comune ed Ente Parco, intervengano al loro posto.

Giunti a questo punto, riteniamo che non sia più possibile ritardare ulteriormente un intervento ed abbiamo deciso di appellarci pubblicamente al Sig. Prefetto dell’Aquila, all’Ente Parco ed al Comune di Villavallelonga perché organizzino loro la chiusura della vasca o la sua trasformazione in un punto di abbeverata sicuro per il bestiame e la fauna selvatica, salvo poi rivalersi sui proprietari.

Salviamo L’Orso si offre nuovamente di contribuire alla soluzione del problema con un contributo economico, se questo fosse il problema, o con l’intervento di una ditta già contattata che sarebbe disposta immediatamente ad effettuare un sopralluogo per definire l’intervento ed il metodo con cui operare ma che ha bisogno delle necessarie autorizzazioni.

Pescasseroli, 28 Novembre 2018