loader image

Incontro sull’orso marsicano a Pettorano sul Gizio

16 Novembre 2012 | Non categorizzato

Si è tenuto oggi pomeriggio, nella suggestiva cornice del Castello Cantelmo a Pettorano sul Gizio (AQ), l’incontro dal titolo “L’Orso bruno marsicano. Verso la gestione condivisa di una specie simbolo per il territorio”, organizzato dalla Riserva Naturale Monte Genzana e Alto Gizio, nell’ambito delle iniziative di comunicazione previste dal progetto europeo LIFE Arctos.

L’incontro si è svolto in presenza di un folto pubblico, che ha dimostrato interesse ed entusiasmo per l’orso marsicano, valutato come una importante opportunità per il territorio. Ha aperto i lavori il Dott. Mauro Fabrizio, direttore della riserva – che quest’anno compie 16 anni – illustrando le attività dell’area protetta, con particolare riguardo alle attività di monitoraggio e ricerca sulla fauna selvatica e l’orso in particolare. Al momento il personale della riserva sta seguendo almeno tre esemplari distinti di orso marsicano che frequentano l’area protetta, tra i quali una femmina radiocollarata. Si tratta di una situazione di notevole importanza, vista la rarità con cui le femmine di orso marsicano abbandonano in dispersione la core area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

La notizia della frequentazione di questi esemplari, unitamente ai rilievi e alle segnalazioni storiche, confermano la Riserva Naturale Monte Genzana e Alto Gizio come area strategica per il collegamento tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Nazionale della Majella. Proprio in quest’ottica si è avviata una positiva e fattiva collaborazione fra il personale tecnico-scientifico delle tre aree protette, e si stanno studiando interventi di mitigazione del rischio sulle infrastrutture stradali (SS 17, in particolare) che attraversano il territorio della riserva intersecando le direttrici di spostamento del plantigrado.

L’incontro è proseguito con l’intervento della Dott.ssa Daniela D’Amico, responsabile comunicazione del progetto LIFE Arctos per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che ha introdotto il tema del conflitto con le attività antropiche (zootecnia, apicoltura, agricoltura), sottolineandone in particolare gli aspetti socio-culturali e illustrando le attività che il Parco ha posto in essere al fine di mediare e mitigare le situazioni di criticità (orsi confidenti, indennizzi, informazione e comunicazione, supporto e formazione degli allevatori).

La Dott.ssa Cinzia Sulli, responsabile del Servizio Scientifico del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha concluso la serata con una panoramica sullo stato generale di conservazione della specie, la sua consistenza e i principali rischi cui questa è soggetta. Se da un lato la popolazione di orso presente all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nella sua Zona di Protezione Esterna può considerarsi quasi ottimale, il destino della specie si gioca proprio nei territori al di fuori del Parco, perché solo una popolazione distribuita su un territorio sempre più vasto (la specie era in orgine diffusa sull’appennino dai Monti Sibillini fino alla Basilicata) può garantire adeguate probabilità di sopravvivenza alla specie. Da qui il ruolo cruciale dei corridoi ecologici tra le grandi aree protette, e l’importanza che le riserve naturali, quali quella del Monte Genzana, rivestono nella tutela della qualità degli habitat lungo le direttrici di spostamento della specie.