Accordo fra l’ATC Frosinone 1, la Regione Lazio e il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini per il monitoraggio della presenza dell’orso marsicano sui Monti Ernici (Frosinone)
Comunicato stampa del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini
(Jenne, 19 Nov 2012)
Importante iniziativa di collaborazione fra il mondo venatorio e quello della conservazione della natura.
Con la riunione tenutasi il 16 novembre a Frosinone è stata avviata una collaborazione fra i cacciatori dell’ATC FR 1, il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini e i tecnici delle Regione Lazio appartenenti alla “Rete regionale per il monitoraggio dell’orso bruno marsicano”. La collaborazione prende le mosse dai ripetuti avvistamenti di orso recentemente avvenuti nel territorio dei Monti Ernici, al confine con il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Già dai prossimi giorni, prima dello svolgimento delle battute di caccia al cinghiale, personale del Parco e cacciatori effettueranno dei sopralluoghi congiunti nelle aree di caccia alla ricerca di eventuali segni di presenza dell’orso.
L’accordo tra Regione Lazio e ATC FR1, che sarà sottoscritto a breve in forma ufficiale, nasce nell’ambito del PATOM (Piano d’Azione nazionale per la Tutela dell’Orso Marsicano) promosso dal Ministero dell’Ambiente e sottoscritto, tra gli altri, dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Frosinone e da tutti i parchi presenti nelle aree frequentate dall’orso.
«Il risultato raggiunto nella riunione di venerdì rappresenta un importante passo avanti per la tutela dell’orso marsicano nelle aree esterne ai parchi» afferma il dott. Luigi Russo, responsabile regionale per il PATOM. «Infatti, soltanto con una gestione compatibile di queste aree e, soprattutto, delle aree di connessione fra le aree protette si potrà garantire la sopravvivenza dell’orso marsicano. Non dimentichiamo che quello che oggi è considerato “areale periferico” (aree ove l’orso è presente con continuità ma a bassissime densità) è la chiave di volta dell’espansione geografica della popolazione, e questa è una delle condizioni necessarie per ridurne il rischio di estinzione. Con il Presidente dell’ATC FR1 Vivoli siamo convinti che questo rappresenti il primo passo di una collaborazione che potrà portare importanti benefici alla conservazione e alla valorizzazione della biodiversità dei territori montani e potrà mostrare il ruolo centrale che i cacciatori possono svolgere a tal riguardo».
Per la prima volta sull’Appennino laziale due mondi finora storicamente contrapposti si alleano per raggiungere un obiettivo comune: la tutela del patrimonio naturale. La conservazione dell’orso e dei suoi habitat rappresenterà la prima sfida di questo nuovo sodalizio.