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Salviamo l’Orso risponde alle dichiarazioni e alla richiesta di rettifica del Parco dei Monti Simbruini

6 Giugno 2016 | Non categorizzato

COMUNICATO STAMPA

Salviamo l’Orso risponde alle dichiarazioni e alla richiesta di rettifica del Parco dei Monti Simbruini

Prendiamo atto delle dichiarazioni fatte dall’Ente Parco che smentisce, in ragione di una dettagliata ricostruzione degli avvenimenti, l’aver concesso il patrocinio e ogni eventuale autorizzazione alla manifestazione “Raduno Panda 4×4” del 7/8 maggio u.s. e cogliamo con piacere l’intimazione a rettificare le nostre affermazioni, perché l’occasione ci consente di esprimere ulteriori precisazioni e sottolineare alcuni aspetti che ci lasciano francamente sorpresi:

  • Le dichiarazioni dell’associazione attingono ai fatti e ai documenti disponibili pubblicamente (alcuni riportati in allegato a titolo di esempio), tra cui articoli su testate regionali e locandine che annunciano il patrocinio dell’Ente Parco (sia per questa edizione che per la precedente del 2015) e ringraziano l’ente per la collaborazione a fine evento. Ci stupisce che da parte dell’Ente non sia stato esercitato un opportuno controllo di queste fonti e di queste affermazioni, acconsentendo inconsapevolmente secondo la precisazione di Gramiccia e Panzini, a che il nome dell’Ente fosse accostato a una manifestazione palesemente incompatibile con i suoi fini istituzionali;
  • Constatiamo che purtroppo non stiamo parlando di una “prima volta” sfuggita ai controlli per il suo carattere di novità inattesa, dal momento che questa manifestazione si tiene da almeno tre anni nello stesso periodo, nelle stesse aree e con le stesse modalità, si veda, ad esempio, il comunicato Enalcaccia relativo all’edizione 2015;
  • Ci chiediamo come mai il Parco abbia risposto solo ora alle nostre dichiarazioni pubbliche, quando avrebbe potuto evitare ogni malinteso rispondendo alla nostra richiesta di chiarimenti del 18/05 che riportava abbondante documentazione delle modalità (tuttaltro che ecosostenibili) con le quali si era svolta la manifestazione e che è rimasta puntualmente disattesa come altrettanto disattesa era rimasta una nostra lettera lo scorso anno riguardante il Rally di Roma transitato sulle strade che attraversano il parco;
  • Ci sorprende il fatto che l’Ente Parco abbia omesso di rispondere in tempi congrui non solo a noi a fatti avvenuti ma anche alla richiesta di autorizzazione e patrocinio avanzata dagli organizzatori (in data 31/3), trattandosi di questione di primaria importanza che – al di là degli aspetti di immagine – richiede un preciso iter autorizzativo (Valutazione di Incidenza ) come stabilito dall’art. 6 della Direttiva Comunitaria “Habitat” 92/43/CEE (recepita con il DPR n. 357 del 8.9.1997 e ss.mm.ii.). Ci saremmo aspettati almeno un presidio di sorveglianza preventivo durante lo svolgimento dell’evento, vista la premura degli organizzatori nel notificare l’Ente stesso con oltre un mese di anticipo. E’ questo lo standard di efficienza dell’Ente in materia di controllo del territorio e tutela del patrimonio naturale che gli è affidato o dobbiamo immaginare una particolare congiuntura sfavorevole solo in questo caso?
  • Ci sembrano francamente grotteschi i toni velatamente indimidatori con i quali il Parco risponde a una organizzazione non governativa qual’è “Salviamo l’Orso” partner della Regione Lazio nel programma di monitoraggio dell’orso bruno marsicano ed interlocutore della Direzione generale del MATTM oltre che della Direzione Ambiente e Sistemi Naturali regionale, quando ci saremmo aspettati una tale prestazione muscolare nei confronti dell’organizzatore dell’evento, che ha serenamente millantato un patrocinio e svolto un’attività in pieno spregio di ogni autorizzazione, mettendo in atto quella che ci sembra essere una vera e propria frode, questo sì ci sembra lesivo dell’onore e dell’immagine dell’Ente!

In conclusione, Salviamo l’Orso non ritiene di dovere particolari scuse al Dott. Gramiccia, avendo solo esercitato il proprio dovere di controllo e prevenzione, in qualità di ONLUS dedicata alla conservazione dell’orso bruno marsicano e del suo habitat, che tra l’altro è uno dei compiti istituzionali del’Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, ed avendo in tempo congruo inviato opportuna richiesta di chiarimenti privata all’Ente, richiesta alla quale purtroppo non vi è stata alcuna risposta. Risposta che, lo ricordiamo, non è meramente un fatto di cortesia, ma un preciso dovere di trasparenza dell’Ente pubblico nei confronti dei cittadini.

Subiaco, 6 giugno 2016