Si rinnova il Protocollo d’Intesa tra Abruzzo, Lazio e Molise per le “Azioni urgenti a tutela dell’Orso bruno marsicano nel suo areale di distribuzione”. Ma il rappresentante della Regione Abruzzo annuncia pubblicamente le sue dimissioni poiché non viene messo in condizione di lavorare.
Oggi a Pescasseroli, presso la sede del PNALM, verranno firmati due importanti accordi destinati a delineare nelle intenzioni del Ministero le strategie di conservazione dell’orso marsicano.
Il primo è un accordo politico denominato appunto “Accordo fra Pubbliche Amministrazioni per l’implementazione del Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso bruno marsicano (PATOM) nel biennio 2016-2018” e fa da cornice al Protocollo d’Intesa per le “Azioni urgenti a tutela dell’Orso bruno marsicano nel suo areale di distribuzione”.
Il rinnovo dell’Accordo tra P.A. (e del Protocollo), scaduto a marzo 2016, che le associazioni hanno richiesto da prima dell’estate, è indubbiamente una buona notizia. Le associazioni rallegrandosene danno atto al Ministero di averlo perseguito con tenacia specialmente sul piano politico, viste le resistenze e le lungaggini burocratiche che ha incontrato specialmente in Regione Lazio.
Il precedente Protocollo, lungi dall’aver raggiunto tutti i traguardi che si era posto, ha segnato però una grande differenza rispetto alla nullità dei risultati che il PATOM aveva raggiunto negli anni precedenti. Dal 2014 ad oggi chi ha seguito questa vicenda non può che registrare alcuni risultati e passi avanti, che, se da una parte ancora non mettono in sicurezza la nostra popolazione di orso, dall’altra dimostrano che, se c’è volontà politica e impegno umano, si possono cambiare le cose e la lista delle azioni compiute qui di seguito lo sta a dimostrare.
- Il coinvolgimento formale e coordinato di tre amministrazioni regionali sulle politiche di conservazione dell’orso.
- L’aver affrontato a tutto campo e finalmente con decisione la questione della zootecnia, del pascolo brado e, in parte, della sanità animale in area PNALM e nelle aree montane abruzzesi.
- Le azioni contro il randagismo canino portate avanti dalle aree protette abruzzesi ed i loro recenti richiami alle responsabilità e ad un nuovo impegno delle ASL in questo campo.
- La creazione nel calendario venatorio abruzzese di una prima area braccata–free fuori dalla ZPE del PNALM e sovrapposta ad uno dei due più importanti corridoi ecologici tra PNALM e PNM. Area, questa, implementata per la prima volta lo scorso anno e che quest’anno viene riproposta e validata da una mole di dati di presenza orso che ne giustificano ampiamente e scientificamente l’esistenza.
- Il calendario venatorio del Lazio, che dallo scorso anno tiene conto della possibile presenza dell’orso in tre differenti aree regionali e regola l’attività di caccia in maniera che possa essere meno impattante sulla specie.
- L’avvio di una rete di monitoraggio della presenza della specie al di fuori delle aree protette.
- L’istituzione dei Nuclei Cinofili Antiveleno e le loro attività nella prevenzione e nel contrasto all’uso del veleno (di cui oggi si è parlato in mattinata a Pescasseroli nell’ambito della presentazione del Progetto LIFE-PLUTO).
Basterebbero, quindi, questi primi risultati a salutare con soddisfazione e speranza di far sempre meglio i nuovi accordi firmati oggi a Pescasseroli se non fosse che, ancora una volta, la Regione Abruzzo, la Regione che dovrebbe assumere un ruolo di guida e di indirizzo, continua a venir meno a questo ruolo, considerato che ha partecipato solo per due delle sette azioni citate, complicando e rallentando proprio il lavoro del suo rappresentante.
È infatti solo di domenica scorsa l’annuncio delle dimissioni dai suoi incarichi relativi ai piani di conservazione dell’orso del Dott. Massimo Pellegrini, rappresentante appunto della Regione Abruzzo all’interno dell’Autorità di Gestione del PATOM e responsabile della verifica della attuazione delle azioni del protocollo per la parte di competenza abruzzese.
Intervenendo ad Anversa degli Abruzzi domenica scorsa, Pellegrini, sfibrato dalla cronica incapacità a decidere della Regione e dalla totale indifferenza di alcuni dirigenti o funzionari regionali, la cui “produttività” non è certo incentivata dall’attuale giunta regionale, ha detto basta! Di fronte a richieste ed impegni che tra l’altro non sono frutto delle paturnie degli ambientalisti, ma di precise norme europee e nazionali e di accordi liberamente sottoscritti, quale questo siglato oggi a Pescasseroli, le strutture regionali sembrano sempre cadere dalle nuvole, incapaci di produrre anche il minimo risultato. Molto di ciò che si è ottenuto lo dobbiamo anche al suo lavoro, del tutto gratuito, e riteniamo intollerabile che gli uffici regionali vanifichino gli sforzi di chi vuole onorare gli impegni presi esponendolo cosi anche a critiche personali. Esemplificativa della situazione in cui lui ed altri si trovano ad operare è la farsa recitata intorno alla Legge Regionale 9 Giugno 2016 n. 15 e denominata “Interventi a favore della conservazione dell’Orso bruno marsicano”, legge pubblicata sul BURA da 6 mesi e che questi uffici regionali non riescono a dotare della stratosferica somma di 30.000 euro, senza i quali rimane assolutamente inutile. È di ieri la dichiarazione dell’Assessore Pepe che ne promette il finanziamento entro la fine dell’anno. Speriamo sia in grado di mantenere la sua promessa, gliene saremmo grati.
A questo punto, per non buttare al vento i risultati ottenuti e dar continuità alle politiche recentemente intraprese, la Regione DEVE stabilire subito condizioni e/o adottare soluzioni che permettano a Pellegrini di tornare sui suoi passi o di trovare un sostituto che sia all’altezza di avvicendarlo dignitosamente. Tra l’altro siamo assai curiosi di vedere chi rappresenterà la Regione Abruzzo oggi a Pescasseroli in un’occasione che registra la presenza del Direttore generale del Ministero. L’assenza di un’adeguata rappresentanza istituzionale sarebbe l’ennesima brutta figura collezionata da D’Alfonso e compagni con il MATTM.
L’Aquila 30/11/2016
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