Oggi avremmo voluto parlare di altro, raccontando una bellissima storia fatta di tanto lavoro, dedizione, passione e professionalità di un gruppo di persone, dipendenti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, del Parco Nazionale della Majella, delle Riserve del Monte Genzana e della Valle del Sagittario, di tanti Carabinieri Forestali che collaborando tutti insieme, come mai prima d’ora. Abbiamo messo insieme dei dati eccezionali con le osservazioni sulle femmine coi cuccioli. I dati li daremo nei prossimi giorni.
Poi ieri sera la tragedia, che lascia senza parole, che aumenta la frustrazione di chi ogni giorno dedica tutte le sue energie alla tutela dell’orso. La morte dell’orsa, come sempre accade in questi casi, riapre il dibattito sulle cause e sui possibili rimedi, ovviamente mai semplici perché il problema è davvero complesso.
Ognuno avrà la sua soluzione, noi addetti ai lavori abbiamo in primis l’obbligo di assicurare che il cucciolo vada in letargo senza problemi. Ciò detto:
1- il cucciolo ha circa 1 anno e da quanto abbiamo visto stanotte sta bene, ovviamente spaventato e spaesato come altrimenti non potrebbe essere. Ma è un orso, quindi uno degli esseri viventi più intelligenti, che troverà il modo per svernare, se non disturbato…
2- grazie al lavoro della Rete di Monitoraggio abbiamo ragione di credere che la femmina fosse “stanziale” in quella zona e quindi il cucciolo è a casa sua. Motivo in più per escludere qualunque soluzione diversa dal letargo in quella zona;
3- l’auto ha riportato danni importanti, ma l’autista per fortuna nessuno, e sta bene. Non conosciamo la velocità, certo l’animale è morto quasi sul colpo.
4- i danni legati agli incidenti stradali non competono al Parco ma alla Regione/Provincia secondo giurisprudenza consolidata. Ovviamente serve maggiore attenzione e precauzione da parte di chi frequenta certe aree. Consapevolezza e conoscenza dei luoghi dove si va in vacanza significa anche adeguare la guida alle circostanze specifiche, come quando si guida su neve o ghiaccio.
5- la femmina aveva 8-10 anni ed è una perdita gravissima, anche perché stava bene, e questo solo grazie al fatto che in Natura trova, come TUTTI GLI ALTRI ORSI, tutto il necessario per sopravvivere.
6- la femmina, col cucciolo, stava ancora in giro in attesa del letargo perché il meteo le permetteva di farlo: caldo, zero neve e cibo: perché andare a dormire in una tana quando si può ancora godere di sole e cibo? Anche questi sono gli effetti dei cambiamenti climatici.
7- la storia di Peppina del 2018 ci ha insegnato che anche le femmine coi piccoli si muovono tantissimo, e questo conferma che l’orso ha bisogno di tanto spazio, soprattutto fuori dalle aree protette, perché è li che si gioca la partita della conservazione. Anche per questo stiamo lavorando tutti insieme per trovare soluzioni adeguate a creare corridoi che garantiscano spostamenti sicuri. La ricerca scientifica serve anche a questo, così come servono risorse adeguate.
7- le tragedie fanno male, ma le crisi servono anche a crescere. Oggi c’è stata una risposta eccezionale da parte di tutto il sistema delle aree protette, coi due Parchi Nazionali e la Riserva del Monte Genzana impegnati dalla tarda sera della Vigilia a tutela del cucciolo insieme anche ai Carabinieri Forestali. Ma la bella notizia è che l’ANAS di L’Aquila, col personale addetto alla Statale 17 nel tratto Sulmona – Castel di Sangro, lo stesso che in inverno assicura la viabilità in ogni condizione meteo, ha messo in opera segnaletica speciale per rallentare i tanti automobilisti che in questi giorni di vacanze affollano l’Alto Sangro, dando così un segnale importante a sostegno della tutela del cucciolo.
Ultima cosa: è bello sapere di far parte di una squadra eccezionale che la notte e il giorno di Natale ha deciso di dedicarli alla tutela di un cucciolo in cerca della mamma. Grazie quindi ad Antonio, erano 4 con lo stesso nome, Renato, Roberta, Romano, Massimo (2), Alberto, Ezechia, Lorenzo, Mario, Pasqualino, Massimiliano, Sabatino, Alessandro, Paola, Gerardo, Massimo, ovviamente Daniela e tutti quelli che stanno contribuendo in queste ore.
Sarà un piacere ringraziare tutti coloro che passando da quel tratto di strada faranno attenzione, rallentando per l’orso ma anche per se stessi, perché la sicurezza stradale è un diritto ma anche un dovere di tutti.