Alla faccia della sostenibilità dell’industria dello sci, ormai nessuno pensa che la neve naturale possa essere sufficiente ma si continuano ad ipotizzare nuovi impianti a quote ridicole specialmente in Appennino, vedi i progetti “Terminillo Stazione Montana ” o lo sviluppo della Majelletta sponsorizzato dalla Regione Abruzzo e dall’ex assessore Febbo nel silenzio di tomba del Parco nazionale della Majella ! Volente o nolente , con o senza COVID, l’industria dello sci va verso un drastico ridimensionamento con buona pace di Valeria Ghezzi presidente dell’associazione nazionale dei proprietari degli impianti a fune.
La Repubblica (cit.) ” Negli ultimi vent’anni l’industria dello sci si è basata sempre più sull’innevamento artificiale, ma innevare una pista di ultima generazione può costare anche 100 mila euro: chi sosterrà questi costi con il rischio di non poter aprire le piste a causa dell’epidemia? “