Mentre il Presidente della Regione, Marsilio, continua a tacere (probabilmente è a casa sua a Roma, troppo occupato in altre faccende per dedicarsi alle questioni abruzzesi che in fondo lo annoiano…) l’assessore Imprudente ci mette la faccia e difende il taglio del Parco regionale del Sirente-Velino. Lo ringraziamo per la presa di responsibilità ma ne contestiamo le ragioni che lui porta a giustificazione della riduzione dell’estensione del parco regionale. Ben venga una riforma della governance del parco e la fine del commissariamento, come chiedono da anni le associazioni e tutti coloro interessati al buon funzionamento dell’Ente, ma escludere 8000 ettari dal parco ha il solo scopo di soddisfare le richieste dei cacciatori della Valle Subequana che un domani torneranno utili elettoralmente alla Lega ed a qualche Sindaco locale e questo è più che evidente a chiunque non sia un fesso.
Quando Imprudente dice che il taglio va incontro alle esigenze di Comuni e agricoltori non dice il vero, il controllo dei cinghiali , oltre al pagamento dei danni causati dalla fauna selvatica, è compito che il parco già espleta attravero i recinti di cattura (chiusini) ed il selecontrollo, che coinvolge i cacciatori abilitati. Semmai sono gli stessi cacciatori locali che negli anni scorsi hanno spesso sabotato i chiusini …forse per paura di rimanere senza cinghiali?