A due settimane di distanza dalla morte dell’orsa Amarena, sono stati resi pubblici i primi risultati della perizia balistica, che conferma che l’orsa si trovava sulle 4 zampe quando è stata colpita al fianco dal proiettile. Aspettiamo per la metà di dicembre la perizia balistica completa, che farà chiarezza sulla distanza e la traiettoria del proiettile.
Nel frattempo, lo studio legale che rappresenta Salviamo l’Orso e il WWF i primi di settembre ha presentato l’esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Avezzano e alle Stazione dei Carabinieri territoriali e Forestali di competenza per il territorio di San Benedetto dei Marsi. Questo passaggio ci consentirà di costituire parte civile nel futuro processo, nel caso quasi certo che l’imputato venga rinviato a giudizio.
Il nostro obiettivo sarà quello di ottenere un congruo risarcimento per il danno arrecato a un esemplare di una specie in pericolo critico di estinzione, patrimonio di tutta la comunità abruzzese e nazionale.
Ci teniamo a sottolineare che, grazie al mare di solidarietà che ci ha investiti dopo la morte di Amarena, le vostre donazioni hanno superato i 10.000€. Questo ci darà una grandissima mano nel coprire le spese legali.
A far crescere le nostre speranze di un processo giusto, il 21 settembre è stato approvato un inasprimento della pena e dell’ammenda per chi uccide un orso bruno marsicano. Chiunque abbatta, catturi o detenga un esemplare di orso marsicano rischia da 6 mesi a 2 anni di detenzione e un’ammenda da 4.000€ a 10.000€. Riteniamo che sia ancora troppo poco, ma è comunque un passo avanti.