Le associazioni Stazione Ornitologica Abruzzese (SOA), Salviamo l’Orso e LNDC Animal Protection hanno depositato un ricorso al TAR dell’Aquila contro la decisione della Regione Abruzzo di prorogare fino al 2027 la validità del Piano Faunistico Venatorio Regionale (PFVR), la cui scadenza era fissata per il 2025.
Secondo i ricorrenti, la proroga sarebbe illegittima, poiché approvata senza le necessarie valutazioni ambientali e senza l’aggiornamento dei dati faunistici richiesti dalla normativa. Il PFVR, strumento cardine per la gestione della fauna selvatica, ha infatti una durata quinquennale e deve essere rinnovato sulla base di analisi scientifiche aggiornate, non semplicemente esteso.
Gli avvocati Michele Pezone e Herbert Simone, che rappresentano le associazioni, evidenziano come la Regione si sia limitata a dichiarare che non vi siano stati cambiamenti ambientali rilevanti. Una posizione, sostengono, smentita da diversi studi recenti che segnalano criticità per specie simbolo dell’Abruzzo come l’orso bruno marsicano, il nibbio reale e l’aquila reale, minacciate anche dalla contaminazione da piombo legata all’attività venatoria.
Secondo Stefano Orlandini, Presidente di Salviamo l’Orso, “la recente espansione dell’orso bruno marsicano verso nuove aree rappresenta un segnale positivo che merita attenzione e misure mirate. Ignorare questo aspetto nel Piano faunistico sarebbe un grave errore, proprio ora che la Regione ha destinato fondi importanti alla conservazione della specie”.
Una visione condivisa dalla Presidentessa della LNDC, Piera Rosati, punta il dito contro la “mancanza di visione ambientale” dell’amministrazione regionale, ricordando che tra il 2020 e il 2024 in Abruzzo sono stati consumati oltre 1.300 ettari di suolo naturale. Per Augusto De Sanctis della SOA, la proroga conferma “l’ennesimo vuoto nel monitoraggio ambientale”, che avrebbe dovuto riguardare più di 40 indicatori, dai dati sulla fauna all’uso del piombo.
L’esito del ricorso è ora nelle mani del TAR dell’Aquila, chiamato a decidere se la proroga del Piano potrà restare in vigore o dovrà essere annullata per carenza di basi scientifiche e ambientali.
Foto di copertina: Gaetano De Persiis

