Impronta di orsoL’incontro occasionale con la fauna selvatica è sempre un’esperienza emozionante che sembra risvegliare in noi memorie ancestrali, sedimentate nell’animo dagli albori della storia dell’uomo. Incontrare l’orso sulle montagne dell’Appennino centrale, o imbattersi in segni della sua presenza, è sicuramente un evento speciale che avviene sempre più frequentemente a causa della inevitabile sovrapposizione fra le attività dell’uomo e l’areale vitale della specie. È bene dunque che chi frequenta la montagna sia preparato a tale possibilità attraverso la conoscenza di semplici norme di comportamento, essenziali per evitare che una magica occasione si trasformi in una causa di stress o rischio per l’animale o per chi lo osserva.

 

Segni di presenza indiretti

La frequentazione di un determinato ambiente da parte dell’orso può essere dedotta dal rinvenimento di segni della sua presenza quali escrementi, ciuffi di pelo, orme nel fango o nella neve, segni di unghie sui tronchi.

È buona norma non seguire mai piste di orme, su terra o neve, per evitare di “braccare” l’animale creando disturbo e spavento. È invece importante e interessante, ove possibile, scattare fotografie della pista e delle singole orme, possibilmente utilizzando dei riferimenti che facilitino la comprensione delle dimensioni dell’orma e della distanza tra le orme (per esempio, un metro o un oggetto di cui siano note le dimensioni).

Anche gli escrementi possono essere fotografati, ma mai rimossi dalla loro sede. Inoltre, è importante non toccarli perché possono contenere spore o batteri dannosi per il nostro organismo.

Anche i ciuffi di pelo, che possono essere rinvenuti nei pressi di recinzioni in filo spinato o su tronchi e arbusti, non devono essere toccati. In tutti questi casi è utile segnalare i segni di presenza alle autorità competenti. Se ci si trova all’interno di un’area protetta si possono contattare i referenti istituzionali. In tutti i casi le segnalazioni possono essere sottoposte anche alla nostra attenzione. Provvederemo noi a inoltrarle agli enti di competenza.

 

Avvistamenti diretti

Nel caso di incontro diretto con uno o più orsi, è bene mantenere un atteggiamento di rispetto e contegno, evitando agitazione e schiamazzi.

L’orso marsicano ha paura dell’uomo e tende a scappare, ma è pur sempre un animale selvatico e in situazioni di eccessiva vicinanza, se si sente minacciato, potrebbe reagire a scopo di difesa, in particolare nel caso di una femmina di orso con piccoli, di un animale ferito, di un orso disturbato in tana o mentre si alimenta, o di un orso a cui vengono impedite le vie di fuga.

  • Qualora l’orso non si sia accorto della nostra presenza ed è a una distanza superiore a 100 metri è possibile godersi più a lungo l’osservazione rimanendo assolutamente immobili e silenziosi, rammentando che gli animali percepiscono come prima cosa il movimento, poi la sagoma e infine i colori. È utile anche evitare di fissare in modo diretto e intenso l’orso, che potrebbe così percepire indirettamente la nostra attenzione, pur non vedendoci.

  • Nel caso di un avvistamento a meno di 100 m, se l’orso non si è accorto della nostra presenza, è bene allontanarsi con calma e discrezione, tornando indietro per non disturbare l’animale. Se l’orso si è accorto della nostra presenza potrebbe alzarsi sulle zampe posteriori per vedere e annusare meglio nella nostra direzione (non è un atteggiamento di minaccia, ma di investigazione/curiosità) per poi allontanarsi. Se ciò non avviene, è bene tornare indietro o deviare dal sentiero, senza correre, osservando l’orso a distanza, ma senza fissarlo negli occhi, in modo che possa continuare il suo percorso.

 

  • Se incontri un orso a distanza molto ravvicinata, ricordati di mantenere sempre la calma, di farti riconoscere, muovendo piano le braccia. Inizia a parlare a voce calma. Se hai uno zaino o qualcosa di simile a portata di mano, appoggialo per terra per sviare l’attenzione e allontanati senza scatti o movimenti veloci. Per evitare degli incontri ravvicinati con l’orso occorre farsi notare mentre si cammina, calpestando foglie e rami e parlando con voce calma e tono normale (non ha alcuna importanza ciò che diciamo, basta il suono della nostra voce).

  • In nessun caso ci si deve avvicinare all’orso a meno di 50 m, anche nel caso di orsi feriti o in qualsiasi altra difficoltà. Occorre, invece, chiamare le autorità competenti. Comportamenti contrari, come quelli che spesso si verificano nei centri urbani con gli orsi cosiddetti “confidenti”, allorché sono circondati dalla folla vociante che si avvicina per ammirarli e fotografarli, sottopongono l’animale a uno stress enorme e rappresentano un elemento di rischio per le persone. Infatti l’orso, sentendosi braccato, può avventarsi sui presenti per difesa o per crearsi una via di fuga.
  • Se ci si trova di fronte a dei cuccioli, anche in apparente assenza dell’adulto, è bene allontanarsi immediatamente e segnalare la loro presenza agli enti competenti. Avvicinarsi ai cuccioli potrebbe scatenare una reazione di difesa da parte della madre. Allontanarsi anche dagli orsi in alimentazione su una carcassa.

  • Nel caso si avvicini intenzionalmente nella nostra direzione a passo rapido ed emettendo soffi, è probabilmente un orso che si sente minacciato dalla nostra presenza o comportamento (una femmina con piccoli, un orso vicino a una carcassa, un orso inseguito dal nostro cane). In queste condizioni in genere gli orsi non attaccano, ma fingono di attaccare (atteggiamento di minaccia). Vale quello riportato sopra: mantieni la calma, parla a voce calma, cerca di distrarre la sua attenzione con movimenti lenti, facendo cadere un oggetto per distrarlo e allontanati, senza mai correre. Se tutto questo non funziona, viene consigliato di rannicchiarsi a terra in posizione fetale per dimostrarsi inoffensivi.
  • Qualora si incontri l’orso lungo una strada carrabile, è importante fermare l’auto e abbassare i fari, lasciando che l’animale si allontani spontaneamente e in tranquillità. Mai e poi mai si deve inseguire l’animale con l’auto, per evitare di spingerlo a una corsa pericolosa, per lui, per noi e per altri automobilisti che dovessero sopraggiungere dalla corsia opposta.
  • È buona norma, quando si guida in zone di montagna o all’interno di aree protette, mantenere una velocità moderata (massimo 50 km orari), perché gli animali potrebbero balzare all’improvviso sulla carreggiata.