Disegno di Cecilia De Sanctis, elaborazione grafica di Mario Tavone

In seguito alla morte dell’orsa con i suoi due cuccioli nella vasca in località “Le Fossette” di Villavallelonga, nel gennaio 2019 Salviamo l’Orso ha deciso di lanciare la sottoscrizione “Vogliamo che l’acqua sia solo una fonte di VITA” per la messa in sicurezza di pozzi che possano rappresentare una minaccia per l’incolumità della fauna e delle persone. Si tratta di un obiettivo molto oneroso che richiede l’impegno di tutti, soprattutto degli enti preposti a rilasciare le autorizzazioni necessarie per attuare gli interventi.

Grazie alle donazioni di alcuni soci e a fondi propri, nell’aprile 2019, con lo scioglimento della neve, Salviamo l’Orso ha finanziato la messa in sicurezza di sei pozzi con robuste grate metalliche (Tabella 1) nell’area di Villalago ai confini della Zona di Protezione Esterna (ZPE) del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM). Queste strutture erano state individuate durante le operazioni di rimozione del filo spinato per i progetti “Diamoci da fare per l’orso” e “Il lato tagliente della conservazione” e grazie alla profonda conoscenza del territorio da parte del fabbro Mario Schiappa, che ha realizzato gli interventi. La Riserva Naturale e Oasi WWF Gole del Sagittario ha contribuito a pagare la chiusura di uno dei due pozzi della Piscina di Ortona. Abbiamo così onorato un impegno che avevamo preso lo scorso autunno dopo l’annegamento dei tre orsi a Villavallelonga.

 

Nome
Name
X Coord.
(WGS 84, UTM 33)
Y Coord.
(WGS 84, UTM 33)
Alt. (m)
N. pozzi
# Wells
Dim. (cm)
Piscina La Mitola
401612
4643773
1212
1
80 x 60
Piscina di Guast
400843
4644942
1408
1
65 x 70
Conca d'Oro
400203
4645100
1530
2
70 x 70; 65 x 65
Piscina di Ortona
398717
4646740
1615
2
70 x 70

Tabella 1 – Pozzi messi in sicurezza a Villalago.

 

Nel frattempo, anche la famigerata vasca de “Le Fossette”, responsabile della morte di cinque orsi, di cui quattro femmine, tra il 2010 e il 2018, è stata definitivamente messa in sicurezza da una ditta al servizio della famiglia Sipari, proprietaria del terreno, che l’ha riempita di terra e pietre.

Tuttavia, sono ancora molte le vasche che possono rappresentare un pericolo costante per gli orsi o altri animali selvatici e domestici, ma anche per gli escursionisti, specialmente nel periodo invernale quando sono nascoste dalla neve. Nel 2019 abbiamo monitorato altre cisterne per la raccolta dell’acqua piovana che ci erano state segnalate da nostri soci e da amici preoccupati che tragedie simili a quelle avvenute a Villavallelonga si ripetessero altrove. Abbiamo rilevato situazioni di pericolo in tre pozzi a Ovindoli, uno a Lucoli, uno sul Morrone nel territorio comunale di Sant’Eufemia a Majella, quattro a Scanno, tra cui un bacino per l’innevamento artificiale, e quattro a Collelongo.

Le strutture a rischio nei Comuni di Scanno e Collelongo sono incluse anche nell’apposita mappa, relativa al territorio del Parco e della ZPE, pubblicata sul portale cartografico sul sito del PNALM.

I pozzi rappresentano una minaccia per la fauna selvatica a livello mondiale, con svariati esempi di grandi carnivori che vi cadono restandone intrappolati perché incapaci di risalire le pareti lisce e verticali, spesso venendo salvati dagli stessi uomini che utilizzano le cisterne. Se è più facile che ciò avvenga nelle popolose aree rurali dei cosiddetti “paesi in via di sviluppo”, sulle montagne dell’Appennino Centrale è improbabile che qualcuno si accorga di animali che annaspano all’interno di un pozzo in un lasso di tempo utile a soccorrerli.

Pertanto, la messa in sicurezza sistematica di ogni fonte di pericolo è necessaria per aumentare le probabilità di sopravvivenza per l’orso marsicano.

Se vuoi aiutarci a raggiungere questo obbiettivo difficilissimo, segnalaci potenziali situazioni di pericolo di cui sei a conoscenza e/o sostienici effettuando una donazione.